Manfred Alois Mayr
Questa stanza era terra di nessuno, destinata a diventare un ripostiglio. Poi è arrivato Manfred A. Mayr e il brutto anatroccolo è diventato un cigno reale.

Manfred A. Mayr nella vasca idromassaggio della stanza 211

L’artista di origine venostana Manfred A. Mayr

Porte aperte nel 2000 all’inaugurazione del rinnovato Greif
«Dalla a me, so io cosa farci con questa stanza!», suggerì Manfred Alois Mayr a Franz Staffler quando seppe che il proprietario del Greif, a causa del soffitto obliquo della stanza 211, aveva deciso di farne un ripostiglio. E sarebbe stato veramente un peccato, perché l’artista sudtirolese, maestro nel leggere la storia di ogni ambiente e convertirla in colori, scovò nel magazzino dell’albergo alcuni mobili Biedermeier e li sposò con altri pezzi moderni. Due consigli spassionati: aprite l’armadio in legno di radica e sedetevi almeno una volta – anche se non sapete suonarlo – al pianoforte Blüthner, restaurato e perfettamente funzionante.

Costumi d’epoca – Autore ignoto

Testata del letto in legno di radica (particolare)
